Educato in modo semplice, praticando l'agricoltura negli anni '30, Antônio Neto andava sempre scalzo – persino a scuola – ed era stato educato rigorosamente dalla madre Mônica, una donna devota originaria del Ceará, ma arrivata lì con la madre Alvanir qualche anno prima.
Ma Antônio Neto non avrebbe mai immaginato di entrare in contatto con la cultura italiana. Nel 1935, all'età di 10 anni, incontrò la giovane immigrata italiana Alycia, con la quale strinse amicizia, un'amicizia criticata dalla madre, poiché il padre di Alycia era in conflitto con il nipote di Mônica per la proprietà terriera in quella regione.
Nel 1944, il Brasile dichiarò guerra alle potenze dell'Asse e Antônio Neto finì per essere arruolato nella FEB (Forza di Spedizione Brasiliana). Antônio Neto, commosso, abbracciò Alycia, promettendole di "liberare il suo paese dai mostri".
Antônio Neto si imbarcò per l'Italia e quelli che avrebbero dovuto essere solo pochi mesi sul campo di battaglia significarono per lui qualcosa di più: l'incontro con la bellissima contadina toscana Roberta, che avrebbe sposato al suo ritorno in Brasile dopo la fine della guerra.
Antônio Neto, ancora vivo, conserva gelosamente i ricordi di quel periodo. Ha molti discendenti a Lagoa da Italianinha che, per uno scherzo del destino, portano sangue italiano, perché, pur essendo discendenti di un uomo di Pernambuco, aveva sposato una donna italiana. Tra i suoi discendenti ci sono le sorelle Kátia e Katariny, Suziana, Jad, Juju Doida, Guilherme, Valdenes, Vitória, Josy e Valéria, Vanessa, Bruna, Milady, Rafinha e Flor, che sono tra i suoi nipoti.

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